lunedì 1 febbraio 2010

un pensiero

Cari tutti, un pensiero che spero possa aiutare a crescere i vostri sentimenti nei confronti della matematica... a chi vi chiede "a cosa serve la matematica" rispondete che serve a fare si' che una domanda del genere non venga piu' fatta...
un caro saluto
G. Lucilli

7 commenti:

Tairin ha detto...

Mi permetto di dire che se ci fossero pù insegnanti in grado di fare bene il loro lavoro questa domanda non verrebbe nemmeno posta.

Peppe ha detto...

Sono sicuramente d'accordo, ma bisognerebbe interrogarsi a fondo sul senso di quel "fare bene il proprio lavoro". Nel caso del lavoro dell'insegnante ci sono talmente tante variabili in gioco, da rendere l'impresa davvero difficile. Certo, riuscire a testimoniare il sentimento e l'attitudine nei confronti del "saper stare al gioco" questo si... sarebbe bello; uscire dalla devastante dinamica del "in funzione di" o del "perche' ti serve a", questo sarebbe interessante...

Anonimo ha detto...

Ridurre ai minimi termini le analisi di molti insegnanti megalomani,aiuterebbe a capire non solo la matematica ma l'universo intero.

Anonimo ha detto...

E tu Tairin....permettiti permettiti pure,non è peccato ma virtù denunciare il nulla che ci opprime.

Tairin ha detto...

Anonimo,il mio commento non intendeva essere denigratorio... semplicemente una riflessione di una persona che ha odiato la matematica per anni, per poi rendersi conto tardivamente che in realta' e' una bella materia... quello che intendo e' che sarebbe bello che chi ha l'abilita' di capirne l'essenza, dovrebbe riuscire a trasmettere agli studenti un po'di passione. E chi ne avesse la possibilita', sarebbe bello che investisse del tempo a cercare dei metodi/programmi di insegnamento che facciano apparire la matematica meno lontana dalla realta'...
Sicuramente non e' facile, bisogna darne atto agli insegnanti. Sicuramente la scuola italiana mette sotto pressione gli insegnanti. La mia riflessione nasce dall'aver visto, in altri paesi, delle scuole in cui l'educazione e' basata sull'uso di materiali concreti che aiutano gli studenti a capire come concetti apparentemente disconnessi dalla realta'tangibile, in realta' siano piu' comprensibili di quanto si pensi. Ora, io non so se una cosa del genere sia possibile alle scuole superiori. Ma credo che sia importante iniziare dalle elementari e proseguire alle medie con un approccio del genere, che crei gradualmente una capacita' di astrazione negli studenti. Non so prof., se sto dicendo delle cazzate madornali me lo dica pure... :)

Peppe ha detto...

sono assolutamente d'accordo... mi pareva questo il sense della comunicazione... G. Lucilli

Andrea ha detto...

Sono affascinato nel leggere conversazioni del 2011 e vedere tradotte le parole in fatti... Assistendo al seminario di oggi si capisce come una materia del genere (molto complessa) contenga una storia che va al di là di "piatte formule" e che si radichi su ragionamenti di "persone". Andrea Lalario